FAQ
Frequently asked questions
Se avete domande su questioni non chiarite nei manuali, in questo sito e nelle FAQ vi preghiamo di rivolgervi al vostro referente locale per l'open access.
Accesso a OA@INAF
Chi può accedere a OA@INAF in lettura e consultazione?
Tutti. Il repository OA@INAF https://openaccess.inaf.it/ è nato proprio per diffondere pubblicamente i risultati della ricerca finanziata con fondi pubblici.
Chi può inserire i propri prodotti in OA@INAF?
Tutto il personale INAF, gli associati INAF con incarico di ricerca, i titolari di assegni di ricerca o di borse, i dottorandi con borse a carico INAF sono tenuti ad inserire i propri prodotti nel repository (vedi art. 2/a della Policy).
Gli associati INAF senza incarico di ricerca accedono al repository in sola consultazione come qualsiasi altra persona, ma non possono e non devono inserire nulla. Le loro pubblicazioni appariranno comunque nel repository qualora uno dei coautori sia personale INAF.
Come si accede ad OA@INAF?
Attraverso le proprie credenziali istituzionali INAF: user nome.cognome e password istituzionale. Se non accedete, controllate di aver inserito la user corretta e in caso di problemi segnalatelo al CED INAF, non ai gestori del repository.
Manuali
Avete preparato dei manuali di istruzione?
Sì, due. Abbiamo un Manuale d'uso per l'inserimento dei rapporti tecnici e un manuale di Istruzioni per l'inserimento dei prodotti della ricerca
Tipologie di prodotti
Quali tipologie di prodotti si possono inserire?
Sono state previste 22 tipologie di prodotti (chiamate "collezioni") raggruppate in 7 macrotipologie (chiamate "comunità")
Perché in OA@INAF non sono state replicate le stesse tipologie previste in LoginMIUR?
Abbiamo considerato di attivare le collezioni (o tipologie) che più si adattano al tipo di produzione scientifica e tecnologica del personale INAF e di aggiungere alcune tipologie (ad es. i Rapporti tecnici INAF, i Rapporti tecnici pregressi) che vanno comunque a mappare su tipologie previste in LoginMIUR. Nel caso ci fosse bisogno di attivare ulteriori collezioni, è possibile farne richiesta scritta all'Ufficio Open Access (openaccess@inaf.it).
Tipi di file e deposito file per l'open access
Che cosa si intende per preprint, postprint e pdf editoriale?
Preprint è la versione del lavoro inviata ai revisori, quindi la versione prima delle correzioni (pre-refereeing).
Postprint (o Author's Accepted Manuscript, AAM) è la versione finale accettata per la pubblicazione, quella che va in stampa; comprende quindi tutte le correzioni dei revisori. Non è la versione impaginata con il layout dell'editore.
Pdf editoriale è la versione pubblicata, impaginata con il layout dell'editore. Questa versione va obbligatoriamente caricata in caso di invio a LoginMIUR.
Quale versione del file è consentita per l’open access?
Dipende dagli editori e dalle riviste: la maggior parte degli editori consente di depositare il postprint. Per controllare quale versione è possibile depositare è necessario controllare sulla banca dati SHERPA-RoMEO o prima di iniziare a depositare un prodotto oppure al momento del caricamento del file. Allo step 5 (Upload) del processo di sottomissione è infatti integrato un tool di interrogazione su SHERPA-RoMEO. Inoltre, per agevolare il personale, in questo sito è stata predisposta una tabella riassuntiva delle politiche di deposito degli editori delle principali riviste in cui pubblica la comunità astronomica italiana
Per gli editori italiani si consiglia di consultare il database degli editori italiani predisposto dall'Ufficio Open Access dell'Università di Torino, dove è presente la lista di tutti gli editori contattati e le risposte che hanno fornito rispetto
C'è l'obbligo di inserire sempre qualcosa?
Sì, allo step Upload è sempre necessario caricare almeno un documento, altrimenti non è possibile andare avanti con la procedura. Nei casi di deroga previsti all'art. 4 comma 2 della Policy sarà necessario caricare la richiesta di deroga.
Devo inserire per forza anche il pdf editoriale?
Sì, è sempre consigliabile inserirlo anche perché nel caso di invio al MIUR è obbligatorio. Poi, a secondo delle policy degli editori, gli Amministratori del repository lo renderanno aperto o chiuso
Denominazione e formati di file ammessi per gli allegati
Ci sono delle indicazioni per nominare i file allegati?
Come regola generale si chiede di dare ai file nomi abbastanza corti e soprattutto senza spazi fra le parole e senza segni di interpunzione o simboli ad esclusione del punto di separazione dell'estensione (e SOLO di un punto) perché altrimenti non possono essere aperti correttamente. Gli unici simboli ammessi sono il trattino centrale - e il trattino basso o underscore _ senza spazi prima e dopo
Esempio: questo nome "On-board data processing for the near infrared spectrograph and photometer instrument (NISP) of the EUCLID mission.pdf" non va bene perché è troppo lungo e contiene spazi e parentesi
Quali formati di file sono ammessi e accettati in DSpace?
In generale si consiglia sempre di caricare file con formato .pdf (o .txt per i file read.me di VizieR) anche se DSpace comunque riconosce e supporta molti altri tipi di file, elencati nella pagina https://openaccess.inaf.it/help/formats.jsp che è linkata al punto "Upload" della submission. Il sistema, dopo aver fatto l'upload del file, segnala con un segno di spunta verde che il caricamento è correttamente avvenuto, mentre se compare un punto esclamativo arancione vuol dire che il file non è riconosciuto e che è necessario caricare un altro tipo di file.
Esempio: file del tipo "provanome.vot" oppure "provanome.tar" non si possono caricare.
Le APC: pubblicare in open access a pagamento
Che cosa sono le APC (article publishing charges) per l'Open Access?
Sono i costi che si pagano per rendere un articolo accessibile a tutti immediatamente al momento della pubblicazione (da non confondere con i costi di pubblicazione). Normalmente gli articoli pubblicati nelle riviste scientifiche sono leggibili solo dietro pagamento di un abbonamento (es. ApJ, Icarus, ecc.). Alcuni editori propongono di pagare una fee per rendere ad accesso pubblico il proprio lavoro subito a tutti, cosa che noi sconsigliamo fortemente perché genera il double dipping (cioè un doppio pagamento): ovvero, voi paghereste per pubblicare in OA un articolo su una rivista per la quale INAF già paga per l'abbonamento.
Nella submission mi si chiede se sono state pagate spese di pubblicazione (APC-Article Processing Charges) per l'Open Access? Si riferisce alle spese che alcune riviste come ApJ richiedono per pubblicare l'articolo?
NO. Le APC per l'open access non vanno confuse con le spese sostenute per pubblicare l'articolo. Quando si pubblica un articolo su ApJ o su altre riviste dell'American Astronomical Society, le spese che si sostengono sono relative ai costi di pubblicazione e non alla diffusione in open access al momento della pubblicazione. Si ricorda inoltre che tutto quello che si pubblica nelle riviste AAS, così come in A&A, MNRAS e altre riviste astronomiche, viene messo in accesso gratuito dagli editori dopo un anno dalla pubblicazione (vedi tabella riassuntiva delle politiche di deposito degli editori ).
L'editore XYZ mi propone di pubblicare in accesso aperto dietro pagamento di una fee. Che cosa devo fare?
Non deve pagare alcuna fee per depositare i suoi lavori in OA@INAF. Per controllare quale versione è possibile depositare al momento della pubblicazione è necessario controllare sulla banca dati SHERPA-RoMEO. Inoltre in questo sito è stata predisposta una tabella riassuntiva delle politiche di deposito degli editori delle principali riviste in cui pubblica la comunità astronomica italiana.
L'INAF ha un accordo con l'editore XYZ per pubblicare in accesso aperto?
L'INAF, attraverso il Servizio Biblioteche, aderisce ad alcuni degli accordi trasformativi negoziati dal gruppo CARE-CRUI. Per maggiori dettagli potete consultare la pagina dedicata.
Inserimento tipologie particolari di prodotti (software, banche dati, ecc.)
Che cosa inserisco come allegato per i prodotti che finiscono nella collezione 4.05 Software ?
Com'è scritto nell'interfaccia di inserimento, nel caso di software è possibile allegare manuali d'uso o altro materiale a supporto.
Nel caso di tutto ciò che va a finire nella collezione 4.06 Banche dati, come mi devo comportare?
Com'è scritto nell'interfaccia di inserimento, nel caso di banche dati è possibile allegare manuali d'uso o altro materiale a supporto.
Per quanto riguarda VizieR:
allo step 2 "Describe", mettere sempre la url della corrispondente scheda di VizieR
allo step 4 "Describe" scegliere la voce #3 - prodotto già presente in altro archivio Open Access, es. VizieR (allegare file Read.me al passo 5-Carica..)
allo step 5 "Upload" scegliere dataset come tipo file e caricare il file del Read.Me dopo averlo salvato o in pdf o in txt. Non caricare file di altro tipo. Questo è un esempio di un file Read.me che può essere salvato in pdf e caricato nel sistema.
Per altre banche dati che non sono ad accesso aperto come VizieR
allo step 2 "Describe", mettere sempre la url della banca dati
allo step 4 "Describe" scegliere la voce #1 – prodotto con file in versione Open Access (allegherò il file al passo 5-Carica)
allo step 5 "Upload" caricare del materiale a supporto (un manuale d'uso o altro materiale esplicativo)
Inserimento degli articoli con e senza recupero dei dati da ADS
Come avviene il recupero dei dati da ADS delle pubblicazioni dal 2015 al 2019 ?
Le pubblicazioni in ADS dal 2015 al 2019 vengono importate a blocchi di anni. A partire dal 24 febbraio 2020 si può inserire il 2015. I ricercatori troveranno nel proprio workspace le submissions da completare con l'inserimento dei metadati mancanti, il caricamento del full text e la selezione del flag di invio a LoginMIUR. Dopo 20 giorni circa verrà importato il 2016, poi il 2017 e così via, in modo da arrivare a fine maggio 2020 ad avere tutto il pregresso inserito in LoginMIUR in tempo anche con la prossima VQR (2015-2019).
Come avviene l'inserimento delle pubblicazioni dal 2020 in avanti?
Ogni 15 giorni verrà lanciato un tool di recupero delle pubblicazioni indicizzate in ADS dal 2020 in poi. I ricercatori troveranno nel proprio workspace le submissions da completare con l'inserimento dei metadati mancanti, il caricamento del full text e la selezione del flag di invio a LoginMIUR, in modo da essere già a posto per la prossima VQR.
E quello che non è indicizzato in ADS, come lo inserisco?
Per tutto quanto non indicizzato in ADS è possibile procedere all'inserimento con ricerca per ID (DOI, ORCID, ADSBibCode) o, nel caso rarissimo in cui l'articolo non abbia alcun ID, con l'inserimento manuale.
Bug di ADS e mancato recupero da ADS delle pubblicazioni pregresse (fino al 2014)
A causa di un bug di ADS che espone una lista di autori e una di ORCID non coerenti fra loro, il recupero delle pubblicazioni e il loro legame con gli autori non è al momento possibile. Pertanto, fino a risoluzione del bug, il pregresso (fino al 2014) non sarà più importato come inizialmente previsto.
Come avrebbe dovuto funzionare il recupero dati da ADS delle pubblicazioni fino al 2014?
Per le pubblicazioni indicizzate in ADS fino al 31.12.2014 e riconosciute dagli autori con il proprio ORCID dovevano essere importati nel repository i soli dati bibliografici, il bibcode ADS e i link ai siti degli editori dove gli articoli sono pubblicati. Tutte le pubblicazioni recuperate sarebbero finite direttamente in archivio, senza inserimento del full text. Il tool di importazione avrebbe dovuto funzionare in questo modo:
Se una pubblicazione aveva almeno un autore INAF (ossia se un autore INAF l'aveva riconosciuta in ADS con il suo ORCID), questa pubblicazione sarebbe stata importata nel repository
Se la stessa pubblicazione aveva altri co-autori INAF che non l'avevano riconosciuta in ADS con il proprio ORCID, questa sarebbe stata comunque importata ma non sarebbe stata visualizzata né fra le pubblicazioni dei co-autori che non avevano provveduto al riconoscimento né fra le pubblicazioni della struttura a cui afferiscono.
Se una pubblicazione aveva un solo autore INAF che non aveva riconosciuto le pubblicazioni in ADS con il suo ORCID, non sarebbe stata riconosciuta come "pubblicazione INAF" e non ci sarebbe stata alcuna importazione.
Procedura di inserimento dei Rapporti tecnici INAF
Nella Policy sull'accesso aperto approvata nel dicembre 2018 dal CdA, all'art. 7 comma 2, era prevista un'autorizzazione del Direttore di Struttura di afferenza del primo autore e un processo di light review interna.
In che cosa consiste l'autorizzazione da parte del Direttore di Struttura?
L'autorizzazione del Direttore è più che altro una formalità che consente al Responsabile locale di avere contezza di quello che viene inserito nelle pubblicazioni della propria Struttura. Infatti, nel momento in cui il primo autore collega il rapporto tecnico alla sua Struttura di afferenza, questo documento figura nella produzione scientifica della Struttura stessa.
Durante le presentazioni del repository presso le varie Strutture alcuni hanno visto in questa autorizzazione una limitazione alla libertà di ricerca. Si è pertanto portata la questione all'attenzione del Direttore Scientifico che, in seguito, ha presentato in CdA una proposta di correzione della Policy in tal senso. Con delibera n. 41/2020 del CdA l'art. 7, comma 2 è stato modificato, annullando la richiesta di autorizzazione de Direttore di struttura e mantenendo invariato il processo di light review.
In che cosa consiste la light review interna?
In alcune sedi questo tipo di procedura era già presente ed è stata espressamente voluta sia dalla Direzione Scientifica che da alcuni tecnologi che già da anni stavano lavorando ad una procedura unica sui rapporti tecnici.
Si precisa che i due referee vengono nominati dall'autore e quindi il processo di referaggio è molto più "light" ed è ben diverso rispetto a qualsiasi altro caso (ad es. convegno o rivista), in cui il referee non solo non è scelto ma non è neppure conosciuto dall'autore. Inoltre il referaggio viene fatto solo dal primo dei due referee che si assume il task.
Ricercare nel repository
Come funziona la ricerca nella casella presente nel menu superiore o quella al centro della home page?
Se si inserisce un termine di ricerca in una di queste due caselle, la ricerca avviene su tutto il contenuto del repository, incluso il testo degli articoli caricati. Questa ricerca genera risultati molto maggiori rispetto ad una ricerca mirata. Ad esempio, se ci cerca il nome di un ricercatore con questo sistema, i risultati riporteranno non soltanto le pubblicazioni di cui quel ricercatore è autore ma anche tutte le pubblicazioni in cui compare il suo nome (ad es. nella bibliografia o nel testo dell'articolo).
Come cerco le pubblicazioni ?
Utilizza la sezione "Research outputs / Prodotti ricerca" presente al centro del menu superiore e imposta il filtro o i filtri desiderati. E' possibile inserire un termine di ricerca sui campi Title, Author, Journal, Series, Date issued, Type, Fulltext combinando i vari criteri con gli operatori booleani AND, OR e NOT.
Nella stessa sezione è presente la possibilità di navigare sono già preimpostati dei filtri a faccette
Come cerco le pubblicazioni di un ricercatore?
Utilizza la sezione "Research outputs / Prodotti ricerca" presente al centro del menu superiore e imposta il filtro "Author / Autore" filtri opportuni.
In alternativa puoi anche utilizzare la sezione "Researchers / Ricercatori" presente al centro del menu superiore e inserisci il nome del ricercatore nel box di ricerca. Arriverai alla profilo (o pagina) del ricercatore e lì, all'interno del tab "publications", vedrai tutte le pubblicazioni collegate a quell'autore.
Domande varie da utenti (url, ISBN, ecc.)
Quale URL devo inserire all'interno dei metadati dei prodotti?
Va sempre inserita la URL pubblica dell'articolo, quella della pagina web dell'articolo sul sito dell'editore. In alcuni casi (A&A, MNRAS, APJ, ecc.) questo è espressamente richiesto dagli editori. Non ha senso inserire o aggiungere la url che rimanda al pdf dell'articolo perché sarebbe raggiungibile solo da chi ha accesso all'abbonamento.
Allo stesso modo non va assolutamente riportato nel campo URL l'indirizzo della pagina di ADS che inizia con https://ui.adsabs.harvard.edu/abs/ . Infatti il sistema è stato pensato in modo tale che, se in fase di submission è stato inserito l'ADS Bibcode nel campo apposito, una volta approvata la submission l'ADSBibcode viene risolto in una URL che ha come primi caratteri https://ui.adsabs.harvard.edu/abs/.
Come trovo questa URL pubblica?
Un modo semplice per trovare la url pubblica è usando il DOI
andare sulla home page del DOI https://www.doi.org/
copiare il DOI a partire dal prefisso 10.xxxx nella casella presente nella pagina e cliccare su "submit" (non inserire https://doi.org/ né altri caratteri)
si aprirà la pagina web con la url pubblica dell'articolo sul sito dell'editore: copiare e incollare nel campo URL dell'applicazione la URL visualizzata nella barra degli indirizzi del browser
Nel caso l'articolo non abbia un DOI, bisogna inserire la URL della pagina web in cui si trova l'articolo, sul sito dell'editore
Devo inserire un contributo pubblicato nei proceedings SPIE (o in altri altri volumi, monografie, atti di convegni). Dove trovo l'ISBN?
Tutti gli SPIE hanno un ISBN: per trovarlo basta andare sulla pagina web del contributo e tornare indietro alla pagina del volume in cui il contributo è pubblicato. In quella pagina web, nella sezione "Front matter" si trova l'ISBN.
Per altre pubblicazioni dipende, ma in generale l'ISBN si trova sempre nella pagina web in cui sono pubblicate le informazioni relative al volume che contiene tutti i contributi, con l'indice dei contenuti
Nella collezione 3.01 Contributi in Atti di convegno mi viene richiesto di inserire obbligatoriamente l'ISBN, ma i proceedings sono pubblicati solo online sul sito del convegno. Come procedo?
In quella collezione vanno inseriti di regola i contributi pubblicati in atti, sia in formato cartaceo che elettronico, che hanno sempre un ISBN. Nel caso non ci sia stata alcuna pubblicazione, ma i contributi siano conservati esclusivamente sul sito web del convegno o su una piattaforma online, al posto dell'ISBN si può inserire la dicitura "Proceedings online: ISBN non esistente".
Le slides (sia in formato pdf che Powerpoint o altro) non vanno caricate nella collezione 3.01 Contributi in atti di convegno ma nella collezione 4.09 Prodotti multimediali dove devono confluire non solo filmati, CD e DVD, ma anche presentazioni e poster non pubblicati in atti di convegno
Devo inserire le pubblicazioni del 2015, anche se allora non ero dipendente INAF ?
Teoricamente non dovresti, ma dato che tu sarai molto probabilmente coautore con altri INAF, le pubblicazioni saranno comunque presenti nel repository e verranno collegate a tutti coloro che sono autori INAF ora.
Claim publication (collegamento di un prodotto al profilo ricercatore)
Una pubblicazione di cui sono autore non figura tra le mie pubblicazioni. Perché?
Perché chi l'ha inserita non ha fatto il collegamento con il tuo nome.
Come posso collegare questa pubblicazione al mio profilo in modo che venga elencata fra le mie pubblicazioni ?
Fai Login su OA@INAF e vai sull'item di cui sei autore.
A lato destro della scheda troverai bottone azzurro con scritto "Claim Publication (Authors)". Ti comparirà una pagina in cui dovrai selezionare il tuo nome dalla lista degli autori della pubblicazione: scegli il tuo nome e clicca su "approve"
Agli amministratori arriverà una mail di “Review Authority Claim” in cui è scritto chi ha fatto questa richiesta e per quale item.
Contestualmente il box “Claim publication” si modifica in “Pending approval”
Quando gli amministratori avranno approvato il collegamento, quella pubblicazione verrà collegata all'autore che ha fatto il claim. Nella lista degli autori, a fianco del suo nome, comparirà l’omino azzurro che indica il collegamento con il profilo ricercatore e la pubblicazione sarà presente fra le pubblicazioni dell'autore che ha fatto la richiesta.
LoginMIUR
Come funziona la trasmissione dei prodotti al Sito Docente su LoginMIUR?
Per inviare il full text delle pubblicazioni al proprio SitoDocente è necessario, al momento del caricamento del file nel repository (pagina 5 del workflow), selezionare SI nel menu a discesa in corrispondenza dell'etichetta MIUR. Dato che la scelta si ripercuote su tutti i coautori, è consigliabile che il submitter selezioni sempre SI .
I metadati delle pubblicazioni sono invece inviati automaticamente, in modo che il SitoDocente di ogni autore sia sempre aggiornato. Inviando anche il pdf editoriale si dà a tutti la possibilità di utilizzarlo non solo per la VQR ma anche per altre procedure che attingono al database del CINECA (PRIN, ASN, ecc.)
Per partecipare alla prossima VQR, che riguarderà il periodo 2015-2019, è obbligatorio inserire nel repository tutte le pubblicazioni dal 2015 in poi, INCLUSO IL FULL TEXT.
I prodotti inviati al LoginMIUR dal repository non possono più essere modificati dai ricercatori dal proprio SitoDocente. Eventuali modifiche possono essere fatte solo sul repository dagli amministratori.
Perché in OA@INAF non sono state replicate le stesse tipologie previste in LoginMIUR?
Abbiamo considerato di attivare le collezioni (o tipologie) che più si adattano al tipo di produzione scientifica e tecnologica del personale INAF e di aggiungere alcune tipologie (ad es. i Rapporti tecnici INAF, i Rapporti tecnici pregressi) che vanno comunque a mappare su tipologie previste in LoginMIUR. Nel caso ci fosse bisogno di attivare ulteriori collezioni, è possibile richiederlo all'Ufficio Open Access (openaccess@inaf.it).
Settori SSD
Ho visto che nel workflow di submission ad un certo punto è prevista la possibilità di scegliere il SSD (Settore Scientifico Disciplinare) di afferenza, obbligatoria in caso di invio a LoginMIUR. Quali SSD avete inserito?
Inizialmente erano stati inseriti solo i SSD relativi all'area delle scienze fisiche. Da maggio 2020 sono stati inseriti anche altri settori (geologia, ingegneria, informatica, matematica e alcuni settori di scienze umane).
Licenza di distribuzione
Perché alla fine del processo di sottomissione in OA@INAF devo concedere all'INAF una licenza?
Si tratta di una licenza non esclusiva, su un modello condiviso dalla gran parte degli atenei e degli enti di ricerca italiani, che consente all'Istituto Nazionale di Astrofisica di conservare l'opera e metterla a disposizione del pubblico secondo modalità ad accesso aperto e senza finalità di lucro. Nella licenza è anche necessario attestare di essere il titolare dei diritti sull'opera. Senza questa licenza (vedi testo di seguito) l'INAF non potrebbe disporre in alcun modo dell'opera.
Parliamo di Handle e DOI
Che cos'è l'handle?
L'handle è un identificativo persistente assegnato risorse informative e viene assegnato ad ogni item presente in un deposito ad accesso aperto. L'handle system , gestito dalla Corporation for National Research Initiatives (CNRI), include un set aperto di protocolli ed è composto da un prefisso che identifica una "naming authority" (quella dell'INAF è 20.500.12386 ) a cui segue un suffisso assegnato localmente che identifica la risorsa vera e propria. Nel repository istituzionale ogni singola risorsa ha un handle.
Che cos'è il DOI?
Il DOI (Digital Object Identifier) è uno standard che consente l'identificazione duratura e univoca di oggetti di qualsiasi tipo all'interno di una rete digitale. Ad ogni DOI sono associati una serie di metadati che lo identificano. Si potrebbe definire come il codice a barre della proprietà intellettuale. La risoluzione DOI è resa possibile grazie alla tecnologia dell'handle system: per risolvere un DOI, basta inserirlo nella barra indirizzi di un browser preceduto da http://dx.doi.org/. La struttura di un DOI è composta da due parti separate da uno slash:
il prefisso ,che viene assegnato da un'Agenzia di registrazione ad uno specifico registrante. Inizia sempre con "10." , a cui segue una stringa identificativa del registrante. Il prefisso assegnato all'INAF è 10.20371.
il suffisso, che viene scelto dal registrante per ogni oggetto che vuole identificare. Può essere una combinazione qualsiasi di caratteri alfanumerici ed è assegnato dal registrante.
esempio di DOI: 10.1177/0340035215578868
Il DOI conferisce più autorevolezza a un articolo?
Assolutamente no. Un DOI serve ad identificare un oggetto nella rete in modo univoco e persistente e a fornirlo di metadati che lo descrivano. Ad esempio, se un articolo è pubblicato su una determinata rivista il suo DOI non cambia mai anche se la rivista dovesse cambiare editore.
Il repository è registrato in OpenAIRE e OpenDOAR. Che cosa sono?
Che cos'è OpenAIRE?
OpenAIRE (Open Access Infrastructure for Research in Europe) è un progetto europeo a sostegno dell'Open Science e dell'Open Access. Da un lato è un network di esperti che promuovono e attuano programmi di formazione sull'Open Science. Dall'altro OpenAIRE è soprattutto un'infrastruttura tecnica che raccoglie i risultati delle ricerche provenienti dai data providers che si sono collegati e registrati, come ad esempio il repository istituzionale OA@INAF, e li rende interoperabili fra loro. I finanziatori dei progetti di Horizon 2020 (e del futuro Horizon Europe) attraverso OpenAIRE controllano che i risultati della ricerca finanziata siano effettivamente resi pubblicamente accessibili attraverso la pubblicazione in repository istituzionali o tematici. E' in corso un accordo con il MIUR per applicare gli stessi criteri anche ai PRIN.
Che cos'è OpenDOAR?
OpenDOAR (Directory of Open Access Repositories) è l'elenco mondiale dei depositi ad accesso aperto che permette l'identificazione, la navigazione e la ricerca dei repositories di tutto il mondo. E' basato su una varietà di criteri di indicizzazione e ricerca quali la localizzazione, il tipo di software con cui il repository viene gestito, il materiale conservato.
Che cosa si intende per "harvesting" e OAI-PMH?
OAI-PMH (Open Archives Initiative Protocol for Metadata Harvesting o Protocollo per il raccoglimento dei metadati dell'Open Archive Initiative) è un protocollo sviluppato dall'Open Archives Initiative come infrastruttura di comunicazione per l'Open access. È utilizzato per raccogliere (harvest) i metadati dei documenti in un archivio affinché i servizi possano essere costruiti utilizzando metadati da più archivi.
Un' implementazione dell'OAI-PMH deve supportare metadati rappresentati in Dublin Core: i metadati del nostro repository istituzionale sono rappresentati in Dublin Core.
Che cosa può fare il repository per me?
Al di là di tutti i servizi di tipo informativo e di ricerca che può offrirvi, il repository istituzionale ad accesso aperto è l'unico modo che avete per rispettare le regole di pubblicazione ad accesso aperto stabilite sia dall'Unione Europea che dal Governo Italiano. Tutti i grant europei, da Fp7 a Horizon 2020 e al prossimo Horizon Europe prevedono che i progetti finanziati debbano pubblicare ad accesso aperto i risultati delle ricerche (o in una rivista open access oppure in un repository istituzionale ad accesso aperto).
Lo stesso criterio verrà attuato per i prossimi PRIN, così come già accade per i fondi europei.
Le pubblicazioni che NON si trovano nel repository Open Access INAF non potranno essere presentate a sostegno di un progetto: questo, nel caso di fondi già stanziati, prevede anche la richiesta di restituzione di quanto già assegnato.
Questo è il motivo per il quale l'INAF si è dotata di una Policy per l'accesso aperto .
Perché non pubblicare su Academia.edu o ResearchGate?
Alcuni ricercatori hanno chiesto "Ma a che cosa mi serve il repository se io metto già tutto in Academia.edu o in Research Gate"? Perché quasi certamente quando avete scritto il vostro articolo avete ceduto i diritti all'editore. Pertanto depositare un articolo di cui non avete i diritti su Academia.edu o ResearchGate non vi è consentito. Inoltre, anche nel caso in cui depositaste un preprint, quasi tutti gli editori hanno esplicitato su SHERPA Romeo il divieto di depositare sui social networks o hanno indicato su quali tipi di siti consentono la pubblicazione.
Inoltre, sono sistemi "fintamente" aperti perché non permettono nessun tipo di harvesting e perché vendono pubblicità.
La facilità di reperimento sui motori di ricerca e la possibilità di fare ricerche esiste anche nei repositories, che però - a differenza di Academia e ResearchGate - hanno il vantaggio di rispettare le regole di copyright, di conservare, di mettere a disposizione di tutti i metadati per l'harvesting in modo da rendere trasparente il processo di controllo dei finanziamenti pubblici alla ricerca.
Si legga a questo proposito un articolo della University of California del dicembre 2015 dal titolo A social networking site is not an open access repository. L'articolo è stato rilanciato da Maria Chiara Pievatolo nel gennaio 2016 sul Bollettino telematico di filosofia politica ed è disponibile anche su Zenodo.