Pillole di Open Access
I princìpi dell'Open Access
L'Open Access si fonda su tre princìpi:
la conoscenza è un bene comune
la comunicazione scientifica è una «grande conversazione»: più è aperta più è ricca
i risultati delle ricerche finanziate con fondi pubblici devono essere pubblicamente disponibili
Oltre 700 enti di ricerca in tutto il mondo hanno reso obbligatorio il deposito in un archivio Open Access. Fra questi il CERN di Ginevra, l'Università di Harvard, il MIT di Boston, la World Bank, lo European Research Council. L'Unione Europea con Horizon 2020 ha inoltre stabilito l'obbligo per i destinatari di fondi di rendere disponibili in accesso aperto tutti i risultati della ricerca entro 6 mesi dalla loro pubblicazione.
Il movimento Open Access è nato dai ricercatori stessi perché l'attuale sistema di comunicazione scientifica è poco funzionale. Da una parte infatti chiude i risultati delle ricerche in costosissimi abbonamenti, negando così lo sviluppo e il progresso della conoscenza. Dall'altra risulta inefficiente e costoso, poiché ogni istituto di ricerca paga le proprie ricerche 4 volte: con lo stipendio al ricercatore, con il finanziamento della ricerca, con gli abbonamenti alle riviste scientifiche e con i diritti di riuso per le riproduzioni.
Le due vie all'Open Access
Ci sono due vie all'Open Access:
il DEPOSITO in archivi aperti, o self archiving [c.d. Green Road] . QUESTA E' LA VIA SCELTA DA INAF
Questi archivi possono essere istituzionali come il nostro OA@INAF (vedi elenco su DOAR, Directory of Open Access Repositories) o disciplinari (come arXiv ).
Il deposito in un archivio aperto non cambia in alcun modo le abitudini di pubblicazione: si pubblica sulla rivista o negli atti di un congresso e poi si deposita in OA@INAF la versione consentita dall'editore per l'accesso aperto . Il 76% degli editori internazionali infatti consente il deposito o immediatamente o dopo un periodo di embargo, ossia dopo alcuni mesi dalla pubblicazione (vedi su SHERPA/RoMEO le politiche di tutti gli editori e su questo sito la tabella riassuntiva per le maggiori riviste su cui pubblicano i ricercatori INAF ).
la PUBBLICAZIONE in riviste Open Access [c.d. Gold Road]
peer reviewed, senza costo di abbonamento per il lettore (vedi DOAJ, Directory of Open Access Journals). Alcune pubblicano gratuitamente, altre richiedono agli autori il pagamento delle spese di pubblicazione (APC, Article Processing Charges).
ATTENZIONE: non bisogna confondere la pubblicazione in riviste Open Access con l'opzione open (tipo “Open Choice“) che alcuni editori commerciali tradizionali (Elsevier, Springer, Wiley, AIP, ecc.) offrono ai ricercatori. Questa opzione è da sconsigliare perché genera un doppio pagamento : in pratica si paga sia per l'abbonamento alla rivista sia per la pubblicazione del singolo singolo articolo.